lunedì 26 marzo 2012

Tanto per fare

Negli ultimi anni di scuola mi piaceva tanto quello che facevo. Lavoravo su dei sgangheratissimi 486 in un laboratorio che si diceva fosse l'avanguardia dell' innovazione.
Se penso che le macchine su cui lavoravamo avevano 4 mega di ram, già allora volevo morire. oggi a ripensarci ho il sangue da  naso.

Ma mi piaceva quello che facevo, Mi piaceva talmente tanto che quando c'erano ore di assenza imprevista dai professori, mentre la quasi totalità dei rincoglioniti (ho scritto quasi!) che avevo in classe giocavano a carte o cercavano di capire l'immensità delle loro cavità nasali io sgattaiolavo dalla classe e mi infilavo in quella stanzetta con quei miseri monitor dalle tinte slavate a disegnare. e mi piaceva la maniera in cui quello che facevo mi stupiva; erano anni in cui mi sentivo veramente un pioniere nella grafica.

La parte difficile e dolorosa arrivava nel momento in cui dovevo presentare ai professori dei lavori al di sopra della media (non ero assolutamente il migliore, ma me la cavavo) rispetto a chi dietro al banco ci stava senza aver capito cosa voleva fare da grande. E non si pensi che affermo questo per una mia presunzione; a distanza d'anni oggi solo i migliori stanno lavorando grazie alla dedizione e all'impegno per quello in cui credevano oggi come ieri. E comunque non spiccavo certo per le mie capacità innate. ci lavoravo semplicemente di più degli altri.

Fatto sta che finiva sempre così. Io prendevo un buon voto, e la maggior parte non riusciva a consegnare il lavoro e prendeva voti di merda. Il più delle volte poi essendoci una media bassa il mio voto si abassava di conseguenza. ma lasciamo perdere.

Ma saltiamo ad oggi, sorvolando su quanto fosse sbagliato per i miei compagni di classe che io mi applicassi di più di loro.

Oggi, dopo quasi 20 anni, nulla è cambiato. Forse è peggiorato addirittura. In quasi tutti i posti di lavoro dove sono stato la gente non si rende conto della fortuna di poter fare di una passione un lavoro. E non sto parlando di lavori noiosi e ripetitivi. Sto parlando di creatività cazzo! Mi è veramente capitato di lavorare con grafici che non hanno voglia di fare il loro mestiere.  E quello che non mi piace è che se uno ci tiene davvero alla fine non è giusto che lavori impegnandosi magari più degli altri. Questa cosa mi fa rabbia. e me ne fa tanta, perchè sono convinto ci sia gente che per lo stesso posto di lavoro sputerebbe sangue. E invece no. c'è chi una volta trovato il posto di lavoro se ne frega, fa il minimo sindacale 8 ore. E invece di rendersi conto del ruolo a cui è chiamato  e della grande responsabilità che ha guarda male chi ci crede davvero, creando, migliorando, innovando.

Ecco, forse oltre alle ore in più nell'aula di informatica ci credevo anche più degli altri. e sento che ancora oggi e così....per mia fortuna.
Alla fine di quello si tratta, CREDERCI.

Non ti piace il tuo posto di lavoro? ti ci trovi male? Capi cattivi? Vattene! cambia lavoro! e non mi si venga a dire che c'è la crisi. In questi ultimi mesi ho cambiato due lavori e faccio ancora il grafico. Allora il fatto non è che non credi più nel posto di lavoro, il fatto è che non credi più nel tuo lavoro, ed allora trovati un altro posto, cambia genere, largo ai giovani, più affamati, più preparati. per uscire dal paese dei più raccomandabili ed entrare in quelli dei più bravi L'innovazione ha bisogno di idee nuove; per riuscire  non c'è bisogno di gente che si lascia trasportare dalla corrente inerme, inoffensiva, tanto per fare.


6 commenti:

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  2. Insomma, eri un piccolo genio tutto sudato ed incompreso. Al posto sbagliato, in un continente freddo e chiuso in un sacco di iuta. E' commuovente tutto ciò. Ti consiglio di suonare per cinque volte "2 minutes to midnight" degli Iron Maiden.

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  3. Oddio. il fantasma dei natali passati....

    come va Gene? sai che se avessi un cane con la tua faccia gli raserei le chiappe e gli insegnerei a camminare all'indietro?

    A parte questo:

    -mi manchi :)
    -mi fa piacere vedere che di tanto in tanto passi di qua e leggi le mie lucubrazioni.
    -il mese scorso passavo di la ma ero in ritardo e non c'era nessuno.
    -come va?

    "2 minutes to midnight
    The hands that threaten doom..."

    be poolish!

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  4. mi vesto di iuta e lavo i miei panni al fiume.
    be fool, be dog, be yourself. the rime of the ancient mariner will live on and on.

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  5. bella quella del cane che cammina all'indietro! mi hai strappato un sorriso in una giornata torrida e sudata, ma che niente ha a che fare con il sesso. neppure con il sesso mercenario, quello che esorcizzava l'androide maurizia paradiso verso le tre del mattino un milione d'anni fa. comunque iuta e sempre iuta. lavabile, fresca e refrigerante come un daikin.

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  6. si. traspirante come la tua testa insonorizzata! amo la tua indole giroscopica master of disaster!

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