lunedì 30 aprile 2012

Ciao Vale

Circa tre mesi (ma forse più) fa da oggi ho avuto una notizia che mi ha fatto crollare un pezzettino di terra sotto ai piedi. Avevo sentito il mio ex direttore creativo, donna molto preparata nel suo campo, e negli anni a venire dal giorno in cui ho lavorato con lei anche una buona amica. Durante la telefonata  mi diceva in anteprima di essere intenzionata a voler chiudere con la comunizione e, visto che negli ultimi anni ci si era occupati di internet e turismo, aprire una propria struttura ricettiva e cambiare vita.

Ho ripensato agli ultimi sette anni della mia vita. Ho rivisto me ventisettenne cominciare in quell'ufficio e ho rivisto tutto quello che in sette anni ho vissuto ed imparato. e mi è caduto un pezzo di mondo sotto ai piedi come dicevo...

Pochi giorni fa l'ho risentita. Mi è spiaciuto davvero ripensare agli anni in cui lavorare con lei era una questione di creatività, e non di marketing. mi è spaiciuto perchè forse, uno dei motivi per cui le nostre strade si sono divise è perchè non mi divertivo più come una volta a lavorare li (sempre sotto ilpunto di vista creativo).

Certo, in sette anni abbiamo visto alti e bassi. ma chi non li ha...
L'importante è che se oggi ho ancora passione per quello che faccio, forse lo devo anche a lei.
Certo, se oggi ripenso ancora alla notizia nel momento in cui mi è stata data un po'mi rattristo. Però apprezzo questa sua decisione. L'apprezzo per vari motivi; per il coraggio di buttarsi nell'incertezza (cosa che è capitata anche a me qualche mese fa e di cui devo uterirmente ringraziare) il lasciare largo ai giovani, per'l'onesta con se stessi nel volere di più e forse di capire che per se stessi è giusto cambiare direzione.Se ripenso a qualche postata fa non è sempre facile capire quando nel proprio posto di lavoro si può ancora fare la differenza; sono in pochi a capirlo, e per la posizione in cui lei era credo che anche in questo senso la decisione sia stata esemplare.

Quindi, se da un lato sono dispiaciuto da un'altro sono contento per lei. E a pensarci bene credo che infondo questo faccia parte della vita. Lei ha sempre lavorato credendoci, e lo farà ancora dove è adesso. Ha motivato me in molte cose a fare sempre meglio, e anche se non spetta a me giudicare lei o me per quanto ha fatto nella sua carriera di pubblicitaria oggi amo il mio lavoro. e questo è quanto basta a decretare che meriti il mio rispetto ed affetto.

Per cui grazie Valeria, spero di aver ereditato abbastanza da te per  riuscire a fare del mondo il posto migliore che hai sempre cercato di mostrarmi!

mercoledì 11 aprile 2012

In supporto al fisico

Il concetto di identità sta invecchiando male. il concetto di supporto stesso a mio avviso è già troppo vecchio. Parto come al solito come un camionista che entra bestemmiando in una cattedrale. Ma che ci volete fare. Chiunque abbia un'idea che si si discosti dai comuni valori del contesto in cui vive è quasi sempre giudicato male.

Fatto stà che il supporto è vecchio. E' fico ma è vecchio. E se da un lato ci sarà sempre spazio per gli scaffali e le collezioni di vecchi supporti dall'altra la naturale evoluzione dell'uomo si chiama inevitabilmente digitale. Meno spazio da occupare per questi sette miliardi di esseri viventi che saranno sempre di più ed hanno bisogno sempre di ambienti, case, edifici più grandi.

Perchè se qualcuno pensa che io stia ancora parlando di cd, cassette, film, foto in realtà sto già pensando a quando forse chi fino a ieri ha provato (riuscendoci) ad allungare la vita media dell'uomo prima con migliori condizioni igieniche, poi con i vaccini e le medicine, domani/oggi con la clonazione (argomento che suscita allucinanti scismi di correnti di pensiero) fra qualche anno troverà in via teorica, la maniera di trasporre le nostre esistenze in quello che oggi è la rete.

Certo gli argomenti dai quali si può partire a questo punto sono moltissimi, ma fatemi procedere con ordine.
Molti anni fa parlavo di clonazione con un'amica che al tempo era molto timorata di Dio.
Le posizioni erano ovviamente impostate sulla moralità dell'atto che la clonazione stessa suggerisce, sul tentare di capire quanto sia giusta e se sia giusto ricorrervi. Ora, capisco benissimo che la clonazione possa portare a dei dubbi sull'effettivo uso smodato che l'uomo ne farebbe in nome della sua incoscenza. Ma come già detto, benchè porsi al posto di dio in certe scelte è oggi argomento da non affrontare in maniera forse troppo scontata. Ma chiedete ad ognuno di voi, se io avessi un parente in carrozzella in seguito ad una disgrazia, e sapendo che con la clonazione questa persona può tornare a camminare, che posizione avrei? Credo che gran pochi avrebbero dubbi. e se sulla carrozzella ci foste voi?
Ecco, questo costituisce una sottile linea attorno alla quale la moralità  degli individui si mette in discussione da tempo ormai immemore. e facendo qualche passo indietro, se non fossero state debellate malattie come lebbra e peste grazie all'avanzamento scentifico umano?

Penso improponibile vedere perplessità su scelte come la clonazione oggi. C'è chi dice che l'umanità non è pronta, c'è chi teme la sovrappopolazione. Ma secondo me sono tutti timori superabili; L'umanità, la testa della gente è troppo attaccata ai contesti in cui vive, e quello che alle volte quello che realmente manca è il buon senso. e se da un lato è vero che per ogni scoperta c'è  chi potrà trovare un risvolto malvagio e cattivo, economicamente conveniente o terribilmente elitario, dall'altro c'è sempre la speranza che l'umanità stia imparando ad imparare.