venerdì 28 gennaio 2011

il senso del buonsenso

In questi giorni in più di un'occasione mi è capitato di parlare con persone in merito ai tempi in cui viviamo, in relazione a quello che vado scrivendo in queste pagine....
In molti casi ultimamente mi è capitato di trovarmi piuttosto "solo" nelle mie cavalcate entusiastiche verso il futuro....poichè molti miei coetanei (e non) vedono un futuro in cui, almeno marginalmente, il continuo susseguirsi di tecnologie il ritrovarci sempre di più serviti magari rischierà di indebolire lo spirito d'iniziativa umana, rammollendo sempre di più il genere umano...

Molti scrittori, soprattutto nel campo della fantascienza, l'hanno vista così. Alcuni addirittura (e nemmeno guardando troppo in la' negli anni) sono arrivati a teorizzare l'estinzione o quasi della razza umana, per la sua superbia nel voler cambiare il mondo infischiandosene di tutto.
Del resto, a ben vedere, come dare torto a prescindere a qualcuno che, provando a passare alla storia come visionario, magari ci ha pure azzeccato?
Se guardiamo a come il nostro pianeta ci sta dando il benservito dopo anni in cui abbiamo fatto finta di nulla sui rischi che le nostre scelte avrebbero potuto comportare ci sarebbe già da deprimersi, chiudere baracca e burattini ed aspettare il prossimo tsunami.

Ma non è per imbaracarmi nell'ennesima crociata ambientalista che sto scrivendo. Ne per ricadere su qualche altro argomento specifico. Altrimenti rischierei veramente di mostrare al mondo di quanto sono ignorante su tutto.

Per cui parlo a chi in questi giorni mi ha detto, più o meno pacatamente, che il futuro potrebbe non essere così squisitamente servito e riverito dalla tecnologia come alcuni vedono.
E sia chiaro, Sarò disposto ad accettare qualsiasi tipo di risposta. Credo che questo posto, se così lo si può chiamare, a suo tempo sia nato per questo. ed è proprio da qui che parte la mia idea, e la mia visione delle cose.

So i rischi a cui tutto questo potrebbe portarci un giorno. Non voglio non vederli. Ho già scritto di una nuova generazione che sta nascendo sotto il segno di internet, ma prima che a qualcuno questo susciti un brivido lungo la schiena, si pensi alle lezioni del passato che oggi l'umanità non ha ancora imparato, si pensi che oggi c'è ancora chi muore di fame, o chi non ha un'istruzione, Si pensi alla stagnazione che alcuni governi hanno voluto o stanno volendo per i loro popoli. Per schiavizzarli, ridurli in catene. Fino a quando qualcuno un giorno è morto per la terra che amava, ho ha reagito alla violenza con la non violenza.
DIVENTANDO ISTITUZIONE.
CAMBIANDO IL MONDO.

Per quello c'è da rabbrividire, forse ancora prima che per la merda che un bambino può trovare girando sulla rete.
E secondo me il punto è proprio quello. Non credo sia la tecnologia ad essere la potenziale minaccia per il futuro. Credo che sia l'uomo a farne un uso sbagliato. Certo, il discorso è forse troppo complesso per chiudersi in una frase tanto dogmatica quanto sintetica. Del resto, filosofeggiandoci su, è l'uomo che crea la tecnologia, per cui se lo scopo è malvagio anche la tecnologia lo sarà. L'intento per cui gli uomini compiono certi tipi di scelte. La consapevolezza delle conseguenze delle stesse.
IL BUONSENSO. E' quello che, in passato, è mancato. Forse troppo spesso. L'esclusività di alcune scelte a vantaggio di pochi, la mancanza di informazione a chi poi avrebbe subito. E quello che, ancora oggi, manca nell'essere umano.

E ciò che è peggio è che, a fronte di questa mancanza, si ha ancora bisogno di regole per sapere che puoi guardare e non toccare, annusare e non mangiare.
Ed è la società ad imporci tali regole, come soluzione al problema, sperando che poi un giorno, avremo imparato a stare al mondo annusando e guardando grazie quella regola che, fino al giorno prima, ci diceva come fare.

E questo che, secondo me come esseri umani cresciuti con le regole, non siamo nemmeno in grado di comprendere lontanamente.
Che gli imperi di oggi sono polveri di domani, e che tutto questo CAMBIERA'.
La rete è già l'esempio tangibile dell'inizio di questo cambiamento. I primi focolaii che già da tempo fanno da battistrada ci fanno già intravedere concetti nuovi come AUTOREGOLAZIONE, COMPORTAMENTO ETICO, RISPETTO, che benché sia una parola vecchia ad alcuni potrebbe suonare come nuova.

E' per questo che la vedo così rosea. Perché , infondo, forse siamo ancora tropo distanti per vedere chiaramente quello che questo periodo forse così importante per alcuni un giorno distante da oggi, decreterà forse che chi fino a ieri si è dovuto sacrificare non debba farlo anche domani, che in una maniera nuova e forse a noi "vecchi" della rete non del tutto chiara, i rapporti fra i popoli e i problemi ritenuti fino a ieri insormontabili possano essere superati insieme, abbattendo le barriere, sbriciolando gli status quo, e dandoci la possibilità di metterci il nostro buon senso, mostrando al mondo la gloria e la grandezza umana.

martedì 4 gennaio 2011

Il peso del mondo

Quello in cui stanno crescendo le generazioni internettizzate (quelle nate quando internet già c'era) è indubbiamente un periodo di transizione. So di non dire nulla di nuovo in realtà, e quanto appena detto mi rende tanto felice quanto preoccupato.

Felice perchè solo al pensare come internet si evolverà in TUTTI i campi renderà indubbiamente la vita migliore a mio figlio, ai nostri figli.
Immagino un futuro più prospero dove dove dalla vita di tutti i giorni ai problemi più complessi inerenti al perpetrarsi della vita umana tutto sarà più semplice.

Dove il lavoro non si dovrà più trovare, ma ognuno saprà crearselo, dove la qualità di ogni bene o servizio sarà reale per un inversione della comunicazione pubblicitaria, che partirà da cosa la gente pensi di questo o di quel prodotto, alla formula per curare una malattia o alla effettiva verdicità di una notizia.

Vedo un futuro di speranza, perchè dove oggi internet resta ancora un incognita per molti che non sanno cos'è o che non ne hanno accesso, un giorno quello che c'è dietro a questa grande privazione cadrà.

La mia preoccupazione invece, deriva dal fatto che come già detto questo periodo rappresenta una transizione storica che però non è ancora passata, e la responsabilità di questo passaggio è nelle nostre mani.

Benchè ormai le maniere di navigare si stiano sempre di più diversificando (basti pensare alla navigazione mobile, ai dispositivi altrenativi, ai sistemi di app ed ai sistemi operativi "chiusi") se da un lato queste nuove maniere di vedere la rete siano un'evoluzione della rete stessa, dall' altro sono un tentativo di avvicinare le generazioni che restano tagliate fuori, fornendo loro sistemi sempre più facili ed intuitivi per chi di computer o di rete non ci capisce nulla.
Con somma gioia vedo le generazioni avvicinarsi, i giovani tendere una mano ai vecchi senza necessariamente curarsi dei commenti di questi ultimi...
Cosa c'è di preoccupante allora?

C'è che, come addetto del settore, vedo sfide sempre più grandi nell'abbattimento di questa barriera, che infondo è veramente cosa di poco conto se paragonata alle generazioni ancoraa venire, ma che comunque getta le fondamenta per un solido ponte che traghetterà le nostre vite nel futuro.

Chi in questo settore ha fatto scuola ci insegna di saper stupire chi naviga la rete con i nostri prodotti prevedendo le necessità dei fruitori finali, e il sapere di poter cavalcare l'onda con idee sempre fresche e soprattutto che funzionano è, a fronte delle scoperte che continuamente si susseguono, un'obiettivo che se raggiunto oggi per chi di computer ci capisce poco e niente, un domani renderà la vita decisaente più facile a chi è nato con la pappa pronta. E se riusciremo a scaricarci dalle spalle il peso di questo mondo che ci rende le cose già molto difficili, immaginiamoci una strada già spianata per chi, domani, oltre ad ascoltarci, saprà anche spiegarci cosa staremo dicendo :)