"Tutti i giornali sono d’accordo: Grillo ha riempito con i suoi ragazzi
la fatidica Piazza San Giovanni. Sono giovani, sono inesperti, sono
entusiasti: si torna a vivere. E’ questa l’umanità che ha fatto la
storia: quella che si è lanciata nella vita ingenuamente, forte soltanto
del proprio entusiasmo, della sicurezza che essere uomini significhi
sognare, sperare, amare, godere, gioire, e credere di riuscirci
lavorando strenuamente per realizzare il sogno.
Siamo usciti, con questi sognatori, dall’incubo peggiore che gli
Italiani si siano mai trovati a sperimentare, malgrado il loro lungo
passato pieno di catastrofi: non avere un futuro. Non avere ciò che
sostanzia, per ogni uomo, l’idea di futuro: che sarà bello, gioioso,
nuovo, diverso, ricco di vita. Può forse il pareggio di bilancio, per
quanto lo si prospetti come indispensabile, costituire “Il Futuro”?
Può forse la Banca Centrale Europea, per quanti bond italiani sia
disposta ad acquistare, vestire i panni della Fata Turchina? Basta, sì
basta! Abbiamo assoluto bisogno di tornare a vivere la vita vera, quella
che ha sempre reso ricchissimi gli Italiani anche quando erano poveri:
la capacità di credere nel futuro, di lavorare per il futuro, nella
bellezza della propria terra, nella fiducia del suo “stellone” gioioso e fortunato.
Tutto questo è stato deliberatamente ucciso, seppellito nel mondo
lugubre dei sacerdoti del denaro, sordi e ciechi di fronte a qualsiasi
cosa che non sia l’accumulo delle proprie monete. Economisti e banchieri
si sono impadroniti dell’Europa e hanno scelto l’Italia come centro
sperimentale del proprio potere, dove cominciare a sostituirsi ai
politici, ormai del tutto succubi e corrotti. Ci sono riusciti con
tanta facilità da rimanerne stupiti essi stessi. Forse non avevano
immaginato, pur nella loro immensa presunzione, che sarebbe bastato il
tintinnio delle monete a farsi addirittura chiamare da politici e capi
di stato per governare al loro posto. Nel giro di un anno hanno
costretto al suicidio 45 imprenditori. Un risultato davvero di tutto
rispetto! L’Italia non è mai stato un paese da suicidio, neanche in
tempo di guerra. I membri del governo, però, sono rimasti impassibili.
Sono dei “fannulloni” questi italiani, purtroppo: sanno
soltanto lamentarsi. Il giorno successivo al suicidio di un imprenditore
Mario Monti è andato a consolare, non la famiglia disperata, ma i
funzionari di Equitalia: quelli sì che sono dei solerti lavoratori!
La verità è che con la tirannide dei banchieri-politici si è diffusa
nell’aria la certezza della loro incancrenita disumanità. L’arido
deserto della loro anima è incompatibile con la vita. Hanno ingoiato,
distruggendoli, tutti i sentimenti, gli affetti, i valori nei quali gli
Italiani hanno creduto, e per i quali hanno lavorato e combattuto fin
dall’inizio della loro storia. Tutto è stato azzerato, in nome del
bilancio, in nome di una moneta. Perfino la Chiesa si è azzittita. Dopo
aver sempre proclamato il primato dello spirito sulla materia, non ha
avuto la forza di ribellarsi al primato del dio euro. C’è stato, a
Sanremo, il “segno” della morte dell’italianità, un segno che
soltanto il pensiero italiano poteva inventare: la deliberata,
consapevole cacofonia della canzone Mononota.
Adesso, però, i giovani di Grillo hanno lanciato il grido della speranza: “politici, andate a casa!”.
Per prima cosa, dunque, un Presidente della Repubblica che non
appartenga ai partiti, che non sia né un economista né un banchiere, che
non piaccia ai politici e non sia un fiancheggiatore dei politici, ma
che rappresenti davvero gli Italiani, quello per cui tutto il mondo ha
sempre apprezzato gli Italiani: l’arte, la poesia, la musica." Ida Magli
lunedì 25 febbraio 2013
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