martedì 9 marzo 2010

-La Verità in mezzo.

Continua a crescere la mia preoccupazione più il tempo passa…
Più cerco di essere realista nelle valutazioni di quello che succede, più so che più di qualcuno mi definirebbe pessimista, disfattista.

Mi rendo conto che sto vivendo in un paese che ride fuori e dentro piange talmente tanto da non avere più lacrime per poterselo permettere…e al tempo stesso non mi posso permettere di essere realista, perché essere realista è disfattista, è terrorismo sociale, è comunista.

Ed anche non avendo nulla contro i comunisti (vi basta leggere due o tre postate prima di questo per capirlo) Provo rabbia. Perché chi mi dice di ridere ha bisogno di vedermi così;

Io non posso essere un libero pensatore.Devo stare o da una parte o dal' altra.
Cazzo, almeno ci fossi davvero da una parte o dal' altra.
Almeno punterei il dito sugli altri nel chiacchiericcio da bar che si vede ormai su facebook.
E invece no. E sapete perché? Perché la gente ha paura e teme ciò che non capisce. e quando non sa da che parte sei, ti deve etichettare. Per avere la certezza di averti inquadrato. Di averti catalogato nei suoi riferimenti.

Èd è proprio li la soluzione; nei riferimenti. nel bisogno di tranquillità che deriva dal fatto che sapendo che io sono così chi mi ha inquadrato dovrà comportarsi in una certa maniera, Avere delle regole in base alla quale collocarmi in maniera primordiale come minaccia o come amico.

La gente ha bisogno delle regole. Per sapere quando e quanto ha sbagliato.
Ormai il concetto di buonsenso è sotterrato immagino. Riesumare questa parola farà pensare a chi leggerà queste righe "Ma e questo da dove viene fuori? Da un libro di filastrocche?"
Fa ridere anche me parlare di buonsenso. Oggi, di fronte all'appropriazione indebita dei nostri soldi da parte della classe politica, La parola buonsenso assume una levatura sacra, eterea e troppo staccata in uno stato dove mai come in questi giorni ci si è staccati dalla realtà…

Ma penso che infondo non è vero che del maiale non si butta via niente…e se alle volte il buonsenso non appartiene veramente a nessuno altre si potrebbe avere buon senso anche quando si delinque.

-Chi è senza peccato scagli la prima pietra

La madre di un caro amico mi ricorda puntualmente che la perfezione è stata crocefissa 2000 anni fa.
Nessuno in fondo è perfetto. i più pretenziosi tendono alla perfezione, ma nessuno ci arriva alla fine.
L'onesta è la stessa cosa. Il concetto di onestà non è interpretabile; l'onesta integra nel suo nome i concetti di coerenza, pulizia, trasparenza ed integrità.

Il punto è che, depennando a priori l'intera classe politica, Chi si può definire onesto fino in fondo? Chi, nell'arco di una vita, per volontà o per errore, riesce a non dimostrarsi mai mai mai mai disonesto?
Non credo che, a parte l'individuo di cui sopra, qualcuno riesca a definirsi onesto.
Ed allora, non si riesce a delinquere con un po' di buon senso? Se proprio non ci si riesce, è possibile trovare la giusta via di mezzo?

L'altro giorno su facebook parlavo con un amico dalle idee un po' troppo fanatiche ed offensive. Nel vario chiacchiericcio ad un certo punto mi fa: "chiunque nella condizione di un politico delinquerebbe. Oggi la telefonata, domani il passaggio in macchina, dopo domani il banchetto per 700 persone. Chiunque lo farebbe"

È quello che mi fa incazzare, è troppo comodo scusare la gente e capire se oggi gli invitati sono 700 e domani 1500.
E sapete cosa penso? che ormai si stia puntanto verso una seconda mani pulite, fino a che tizio ammetterà di aver mangiato e poi fuggirà via nel suo atollo tropicale. Ed il fatto è che chiunque ha deciso di mangiarci su avrebbe vissuto egregiamente mangiandoci meno della metà. ed invece è ancora li, a tagliarsi una fetta sempre più piccola e striminzita,Sorridendoci e promettendoci che con l'amore arriveranno tutte le risposte.Sorridiamo, perché piangendo nn rsolveremo niente.
Ed allora via, Alla disfatta con amore! (continuo a dire che non sono comunista)

p.s.Auguri Giulio.

1 commento:

  1. Intanto ancora grazie per gli auguri.
    Le regole sono fondamentali per potere vivere in democrazia. Il punto è che le regole, la legge, devono essere uguali per tutti. Cosa che ormai in Italia non esiste più. Si fanno nuove regole per regolarizzare anti-regole ovvero reati. Scusa la cacofonia verbale. Finchè in Italia non ci sarà la certezza della pena nulla cambierà. Chi agisce al di fuori delle regole deve rispondere agli Altri del suo operato: deve essere responsabile di ciò che ha fatto.
    Se dovessi perdere anche questa speranza etica, allora sarei finito come Cittadino. E poi non siamo soli, Francesco. Questo è molto importante per alimentare la speranza di vedere, non so quando, un'Italia come la pensiamo Noi.

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