venerdì 29 gennaio 2010

Cartoline dal futuro (puntata1)

"Anche oggi, in relazione alla nuova proposta inerente al genoismo il popolo Italiano è stato chiamato a votare.

Mai avrei pensato che il termine genoismo sarebbe entrato nel parlato comune dell'umanità.

Credo di averlo sentito in qualche film a metà del 1990, e ripenso a quante volte scrittori di fantascienza, registi particolarmente lungimiranti o designer creativi ci abbiano suggerito il futuro con le loro opere. Forse è anche per quello che il futuro arriva, perché alla gente ha voglia di cambiare. Eccomi quindi di fronte al mio Head plug unico, pronto ad indossarlo per entrare nella rete. Tramite esso potrò esprimere il mio voto.

Giusto il tempo di inserire il mio identificativo personale, incrociarlo all'esame della mia retina, e potrò accedere al programma di voto governativo, ai più noto come PVG, per esprimere un voto che verrà crittografato con un nuovo esame della retina dopo che avrò espresso la mia preferenza.


Se ripenso a quanti soldi sono stati buttati via gli anni precedenti. Se penso a quante polemiche politiche sui presunti voti scartati e/o Comprati.


Oggi nessuno a parte me potrà sapere cosa ho votato, ed è fantastico, se si ripensa alle enormi polemiche sui voti che, fino al 2015 in sicilia erano controllati dalla mafia.

Oggi, nel 2050 questo non può succedere.

Il voto è unico. e solo io so cosa avrò votato. La mia preferenza verrà travasata dalla mia corteccia cerebrale direttamente sul'elaboratore centrale.

Noto con piacere come le generazioni vicine alla mia siano riuscite a restare al passo con i tempi.

Chi avrebbe immaginato tutto questo? Chi avrebbe pensato che votare sarebbe diventato facile come avere dei dati veritieri anche subito dopo aver espresso il proprio voto, e non statistiche fasulle avute di ora in ora dai politici sui media di seconda generazione…


Sorrido . perché, e sarete liberi di non credermi, io tutto questo lo avevo già visto. L'unico rimpianto? avrei dovuto scriverlo e lasciarlo da qualche parte nella rete, magari brevettare l' idea prima che qualcuno ci pensasse prima di me, e diventare milionario prima che qualcuno mi rubasse l' idea del voto unico."


Non credo che queste righe abbiano il tiro di un William Gibson, ma il mio scopo non era di lasciare a bocca aperta con termini come cyberdeck, parola ancora troppo avanti negli anni per un presente 2010.

Ma ho scritto la prima puntata di questa simpatica rubbrica mentre, l'altra sera, ripensavo a mio figlio...e alla sua strabiliante capacità di rapportarsi alla tecnologia a 2 anni e mezzo.


Non fraintedetemi....non voglio decantarne le lodi, ma se a qualcuno i concetti di politica, internet ed informazione veritiera sembrano ancora così incomprensibili e lontani, rifletto su quanto questo mondo stia cambiando in questi giorni.

Colossi informatici tentano continuamente di facilitarci la vita proponendoci nuovi giocattoli come l'iphone, o un qualsiasi GPS.


Non so voi, ma di fronte al mio iphone resto stupito, perchè ieri non c'era....e vederne oggi i prodigi mi lascia a bocca aperta, stupendomi continuamente.

E' lo stupore che ci frega; fa scattare quel fattore emozionale che ci fa desiderare l'oggetto è un cerchi senza fine che ci fa chiedere sempre di più, e se qualcuno sa ascoltarci domani avremo quello che abbiamo chiesto. Ristupendoci. Ridomandando fino al gorno dopo.


Bene. Negli anni questo alza gli standard qualitativi, e la gente che produce, trova la nuova direzione per stupire.


In tutto questo mio figlio, e le sue generazioni stanno cavalcando l'onda per cui tutto quello che sta stupendo me ed i miei coetanei per lui è normale.

Per lui è normale l'iphone, per lui è normale parlare via webcam con i suoi nonni, per lui è normale accendere una xbox, o suonare su wiimusic. Ecco in cosa lui parte un gradino sopra a me, ed ecco perchè in fondo penso che, per quanto poco avveveristiche e benscritte le righe che fanno da cappello a questa postata siano, si possa prenderle n considerazione pensando che non manca poi molto ad arrivarci:)

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