venerdì 16 maggio 2014

Spotify si, spotify no

Completamente ignorante di cosa dice il mondo a riguardo di Spotify, l'altro giorno Ho provato ad installarlo.
Eeeeeeeeeeeeeeeeeecheci volete fare, uso il mac per lavorare e ho una gigatrilione di mp3 che già mi bastano....
Fatto sta che, incuriosito dall'eckathon di Bolzano che per 24 ore ci ha sparato musica sulle orecchie di ogni tipo e fattura,  ho fatto il grande passo.
Che dire. Intarfaccia carina, non difficilissima, a tratti qualcosa non mi quadrava per poi quadrare.
Pubblicità della versione base a parte comunque direi wow, Soprattutto per due motivi:

PRIMO: Tutta lamusica senza avere il minimo bisogno di scaricare nulla. Tutta. Tutti i generi. Tutto insomma. chiaro?

SECONDO: Non ho capito bene come succeda, ma gli artisti vengono pagati ad ogni ascolto della traccia.
AH! i bei tempi che cambiano.

E benhcè di questo aspetto non possa strafregare nulla alla gente giù in strada io mi soffermo proprio qui. Perchè questo cambia tutto. questo è il punto di giunzione fra i giovani che hanno tempo ma non hanno soldi e quindi scaricano gli emmepitre e gli adulti che pagano itunes perchè non hanno tempo. Geniale!

E così, se da un lato io posso trovare quel disco che non sentivo da anni, dall'altro so che sarà remunerativo per chi il disco l'ha fatto. RIPETO. so che alla gente frega nulla. Ma l'economia attorno a questo enorme morente cetaceo arenato sulla spiaggia chiamato musica si riavvia senza far male a nessuno. o quasi. Nemmeno il tempo di realizzare che questa trasparenza di intenti si ritrova nella filosofia della rete che della trasparenza e della disintermediazione ha fatto la propria bandiera che a smontare il palco arriva ancora una volta il limite Italia.

Dove sta quindi la fregatura?
Si fa presto a trovarla in realtà: Tutto questo funziona alla grande se sei in casa, comodamente wifizzato al tuo router. Ascolti i tuoi album fino al collasso mentale.

Ma se sei fuori con la tua fida connessione 4G? beh. Penso che nemmeno questo possa interessare gli spendaccionifiglidipapà che trovo in piazza. Ma giusto per la cronaca: non so voi, ma per riascoltare 10 minuti di mp3 in alta qualità ho scaricato 40 mega del  traffico mensile di un gigabyte del mio piano tariffario. A fare due conti della serva infatti se 10 minuti equivalgono a 40 mega, un giga corrisponde a circa.....250 minuti! un po'più di quattro ore di musica...

Diciamo che in questa prospettiva la cosa si fa meno allettante, Ma diamo a Cesare quel che è di Cesare, La colpa ahimè non è si spotify, A ben vedere fino a che l'italia permetterà un mercato così sleale e spietato nelle tariffe attorno ad un media così vitale come la rete, l'ascoltare musica per strada senza pensare a quanto ci costa sarà davvero l'ultimo dei nostri problemi.

Per non chiudere con Ottimismo, almeno due o tre anni fa Riccardo Luna apriva un'editoriale su wired magazine teorizzando che con le spese di 5 anni di auto blu si potrebbe cablare l'intera Italia con le linee veloci. Rendiamoci conto.... O_o

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