mercoledì 14 maggio 2014

atomik kinder Apfel nocturno (hackathon 2014 per i salutisti)

Cominciavo questa postata alle 4 e piùomenoqualcosa del mattino del 12 maggio 2014, presso il parco tecnologio Tis di Bolzano (devo ancora capire per cosa sta "tis") dove il vostro affezionatissimo partecipava per la prima volta  in vita sua ad un hackthon (che nella memoria collettiva io diffonderò da oggi con il nome di ECKATON (B)
di Cosa si tratta? più o meno quasi eckaton (b) é una tragica/figherrima maratona di 24 ore filate nella  quale gruppi di persone che più o meno quasi si incontrano qui per la prima volta devono sviluppare la presentazione e la prototipazione di un progetto innovativo in ambito tecnologico/internettiano che più non si può su una scala da zero a chegranficochesseisevincileckatomb2014.

Al mio fianco nel presentare il progetto di questa postata qui al mio fianco una nuova amica, Elisa, A.k.a La stragista (storia lunga) a.k.a. Float Countess (storia lunga 2.0)
Come detto presentiamo questo progetto qui patrocinati dal comune di Belluno (questa la pagina dopo 24 ore) nella speranza di vincere almeno un pacchetto di patatine, ed anche se dopo 24 ore non è andata esatamente come avrei sperato, quanto meno trovo qualche giudice  che mi da una pacca sulla spalla, dicendomi che il progetto poteva funzionare e che piedibus (leggetevi sempre la scorsa postata per saperne di più) Va fatto a prescindere da tutto.

Ovviamente non è tutto qui. A qualche giorno dall'evento, in un' agghiacciante serie di problemi digestivi  che mi hanno impedito di uscire di casa (Lo stress? Le Redbull?) a mente fredda  ci ripenso, e definisco l'esperienza tutt'altro che una sconfitta fine a se' stessa.
Ritornato a casa e vista sfumare la vittoria data a due ragazzini tedeschi (che alcune voci definiscono dei copioni, ma non voglio indagare su questa versione dei fatti) mi sento come uno che è arrivato ultimo (non siamo severi, ci sono stati molti dopo di noi) ma non perdente.

Quei due giorni infatti mi hanno caricato di speranza, mi hanno fatto vedere un posto che, con un po' di buona volontà sarebbe possibile ovunque. Quelle trenta ore intensissime mi hanno permesso di incontrare innovatori, di aprire gli occhi su tecnologie che, come raccontavo a chi qualche giorno prima mi permetteva di essere li a nome di belluno, possono e devono servire l'uomo.

E ciò che mi fa ben sperare, è che un posto come il T.I.S. di Bolzano a quelli come me da una concreta speranza che le cose possono essere sempre migliori. Per chi non ha più tempo da perdere, per chi  vuole fare qualcosa di concreto, per chi, come me vede di fronte a se veramente troppe cose da fare bene ed una sola vita per realizzarle :)


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